Il Crypto Burrito (Volume I): il Merge di Ethereum
Siamo alla fine del 2022, un anno ricco di sorprese. Dall’attesissimo Merge di Ethereum, al devastante crollo dei giganti del settore. Il Crypto Burrito dell’Academy di Bitget fornirà un riassunto di tutte le notizie più importanti dell’anno, una ad una.
Il Crypto Burrito (Volume I): il Merge di Ethereum
Il Crypto Burrito (Volume II): Il Crollo di Terra
Il Crypto Burrito (Volume III): FTX: la Saga Continua
Il Crypto Burrito (Volume IV): Capire le Dichiarazioni di Bancarotta Crypto del 2022
Il Merge di Ethereum: un evento atteso dal 2015
Il whitepaper di Ethereum è stato pubblicato nel 2014 da Vitalik Buterin, la mente da cui è scaturita l’idea, “visionario e leader spirituale di tutto l’ecosistema”. Dopo circa un anno, il 30 luglio 2015, nasce Frontier, la prima mainnet di Ethereum che opera tramite un meccanismo di consenso Proof-Of-Work (PoW). Come riportato da Fortune, il piano per il passaggio alla Proof-Of-Stake (PoS) è stato discusso fin dall’inizio della blockchain, con Mikhail Kalinin, il principale collaboratore del cosiddetto Merge (fusione). Nel novembre 2020 ha pubblicato la “Executable Beacon Chain Proposal”, che stabilisce le fondamenta di Ethereum PoS e specifica le seguenti modifiche:
• “Larghezza di banda del network”: ovvero la capacità massima di elaborazione dei dati. Il miglioramento della larghezza di banda del network comporterà un aumento della dimensione dei blocchi. La proposta di Kalinin è studiata per “ampliare le dimensioni dei dati eseguibili” fino al 60% “in base all’utilizzo del blocco”.
• “Tempo di elaborazione dei blocchi”: Kalinin spiega che il tempo di elaborazione potrebbe essere lo stesso richiesto da Ethereum PoW se il “set di validatori è relativamente grande e implica l’elaborazione di crosslink", ma il throughput medio è di 12 ms (millisecondi) per ogni blocco Beacon, contro i 200 ms richiesti per ogni blocco Ethereum PoW.
• “Consolidazione del progetto”: la proposta rende più difficile “introdurre più shard eseguibili”, dove ogni shard contiene una porzione unica del database del network, indipendenti l’una dall’altra, in modo che “i problemi come la comunicazione tra shard, la condivisione dello spazio per gli account e altro” siano strettamente monitorati.
Fonte: Twitter
In breve, la Beacon Chain, il primo passo verso la piena funzionalità di Ethereum PoS, è progettata per consentire una migliore elaborazione dei dati in termini di capacità e velocità, in modo da ottimizzare l’esecuzione delle transazioni.
La Beacon Chain, entrata in funzione il mese successivo, precisamente il 1° dicembre 2020, ha segnato l’inizio della grande transizione a Ethereum PoS. Dopo sei aggiornamenti e due ritardi, la Ethereum Foundation ha finalmente concordato il calendario per la Difficulty Bomb di Ethereum, un concetto introdotto dall'ex Direttore Commerciale Stephan Tual nel 2015.. La Difficulty Bomb è una funzione che aumenta i livelli di difficoltà dell’algoritmo di mining di Ethereum in modo “esponenziale” per paralizzare completamente il network del meccanismo PoW e inaugurare l’era della PoS. A quanto pare, il destino di Ethereum era di passare alla PoS fin dall’inizio.
Erano tutti entusiasti di festeggiare questo obbiettivo, finché non è esplosa la Difficulty Bomb una volta raggiunto il livello di difficoltà al blocco TTD (terminal total difficulty)58,750,000,000,000,000,000,000. Tuttavia, in quel momento non c’era molto su cui discutere. Era tutto talmente tranquillo che sembrava qualcosa dovesse essere andato storto, anche se in realtà è stato un viaggio veramente privo di intoppi. Kalinin e il team di sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro.
Naturalmente, la community ha un modo di percepire questa parte di storia del tutto personale. L’NFT finale (mintato per circa 31,5 ETH) sull’ultimo blocco della blockchain PoW di Ethereum è questo...
Fonte: OpenSea
... E i primi NFT sulla catena PoS sono stati mintati per ben 36 ETH. Battezzata come “La Transizione”, questa collezione consiste in 100 token raffiguranti un panda che “riconoscono due indirizzi privilegiati” quello di Vitalik Buterin e quello della Ethereum Foundation, il che significa che essi possono riscattare le versioni non ancora messe all’asta in qualsiasi momento. Ecco come 0xTransition ha reso omaggio ai creatori di Ethereum. Di seguito è riportata la versione 1, ovvero il primo NFT post-fusione:
Fonte: OpenSea
L’open interest (OI), ossia il numero di posizioni non regolate sugli exchange di Ethereum, ha raggiunto il massimo nei mesi precedenti: $7,937 miliardi il 2 gennaio, $7,934 miliardi il 4 gennaio e $7,983 miliardi il 3 aprile 2022. Dopo il 03 aprile, le attività speculative intorno alla più grande altcoin sono scese ine sorabilmente fino alla fine di luglio, quando i mercati hanno iniziato a mostrare segni di ripresa dopo il fiasco di Terra (LUNA) e 3AC, di cui si parlerà nel prossimo numero di Crypto Burrito.
Nello stesso periodo, Ethereum ha perso fino a due terzi del suo valore, l’OI (Open Interest) è sceso del 57,9% raggiungendo i minimi storici e la riserva sugli exchange è aumentata in quanto la paura ha preso il sopravvento, provocando un sell-off. L’annuncio ufficiale della Ethereum Foundation sul programma di fusione ha ravvivato un po' i mercati dei derivati dopo qualche giorno di tranquillità ad agosto, ma a settembre c'è stata una sorta di fase di blackout: le gente voleva vedere l’andamento del token con il nuovo meccanismo di consenso prima di lanciarsi in qualsiasi (nuova) scommessa. Avremmo potuto concludere l’anno in modo decente se non fosse stato per FTX, altra debacle trattata in questa serie.
Fonte: CryptoQuant
I Cambiamenti
Parliamo dei cambiamenti fondamentali derivanti dal passaggio da Ethereum PoW-a-PoS. I tre aspetti principali sono il consumo energetico, la struttura della blockchain e la tokenomics.
Consumo energetico
Le attività di mining di criptovalute sono criticate per il loro elevato consumo energetico (0,4% di utilizzo globale di elettricità) e ritenute non sostenibili. Con tutte le tensioni tra la Russia e i Paesi occidentali, gli Stati membri dell'UE quest’anno si stanno preparando a un inverno rigido; di conseguenza, l’industria potrebbe essere costretta a interrompere le proprie attività in Europa quando necessario. La conversione alla PoS è intrinsecamente più ecologica (vedi il ripido calo dei consumi, con un 99,99% di risparmio!) e meno soggetta a interruzioni (dovute a fattori esterni), il che dovrebbe renderla più conforme alle normative.
Fonte: Digiconomist
Inoltre, diventare un validatore è diventato più facile perché non è necessario conoscere gli strumenti per minare. Sono disponibili diverse opzioni di staking che consentono a qualsiasi utente di guadagnare delle ricompense, favorendo così l'adozione di Ethereum.
La struttura della blockchain
L’energia non è l'unica ragione del Merge di Ethereum. Altrettanto importante per questa preminente blockchain è migliorare la sua scalabilità (cioè la capacità di gestire un numero crescente di transazioni). La capacità di Ethereum PoW era limitata a circa 30 transazioni al secondo (TPS), causando un enorme problema di congestione della rete e alte commissioni di gas. Poiché Ethereum ospita la maggior parte delle dApp, il mercato aveva un disperato bisogno di una soluzione scalabile.
Fonte: CryptoQuant
Dopo il Merge, le TPS di Ethereum non hanno subito miglioramenti sostanziali, né vi è stata una riduzione delle commissioni. Tuttavia, la Beacon Chain pone le basi affinché l’ Ethereum Foundation possa fare passi avanti, innanzitutto per quanto riguarda lo Sharding. Questo aggiornamento suddivide il database in parti più piccole, consentendo transazioni più rapide ed economiche. Lo sharding dovrebbe essere lanciato nel 2023, quindi (teoricamente) ci siamo quasi, ma uno sviluppo significativo non sarà apprezzabile subito dopo la fusione e nei mesi a venire.
Tokenomics
In passato, i nuovi token di Ethereum venivano creati sotto forma di ricompense sulla vecchia Mainnet in parallelo alla Beacon Chain. Dopo la fusione, solo la Beacon Chain continua a funzionare ed emette ricompense per i validatori, p"font-weight: normal;">
Il tasso di emissione di ETH è stimato a circa il 4,61% annuo prima della fusione (4,09% per i miner, 0,52% per gli staker). Il tasso di emissione dello staking cambierà in base alla quantità totale di ETH messi in staking sulla Beacon Chain, che non ha subito cambiamenti radicali e rimane a 14 milioni di ETH. L’inflazione di ETH si attesta quindi allo 0,52%, con una riduzione dell’88,7% rispetto al periodo precedente alla fusione.
Nel frattempo, la funzione di burning esercita un’influenza negativa sull’offerta di ETH. Il burning è un meccanismo adottato dai token inflazionistici per natura in modo da controllare il loro tasso di inflazione. Il burning di ETH cancellerà tutti gli ETH di nuova emissione quando:
Semplificato diventa:
all’attuale livello di inflazione di 1.700 ETH emessi al giorno, il tasso di emissione netto giornaliero di ETH (di nuova emissione meno quelli bruciati) diventerà negativo quando la commissione del gas media giornaliera sarà pari o superiore a 16 gwei.
La crescita annua dell’offerta di ETH dal settembre 2015 si è mantenuta stabilmente poco al di sopra dello 0%, il che non è una buona prova per la “teoria della deflazione di ETH”. Osservando più da vicino il grafico della commissione di base (ovvero ciò che viene bruciato per ridurre l’offerta del token) rispetto al prezzo di ETH, in particolare dopo il completamento del Merge, si può affermare che il meccanismo di burning ha aiutato ETH a risalire la china dopo un minimo locale saltuario, ad esempio passando dal prezzo di 1.107,40 USD/commissione di base 12,09 (21 novembre 2022) al prezzo di 1.139,61 USD/commissione di base 14,02 (22 novembre 2022). Anche se un singolo caso non è abbastanza convincente, nella maggior parte dei casi le commissioni di base sono aumentate ogni volta che si è scatenato il panic selling.
Fonte: CryptoQuant
Gli holder di Ether trovano ovviamente elettrizzante l’idea di un ETH deflazionistico, in quanto dovrebbe aumentarne la scarsità e il suo valore con il passare del tempo. Tuttavia, gli operatori di mercato più informati agiranno sicuramente nel proprio interesse sulla base di ciò che sanno, influenzando il tasso di emissione netto del token nativo di Ethereum.
Ethereum Ne Esce Rafforzato
La deflazione di ETH non è imminente, ma com’è stata la sua performance nell’ultimo anno?
ETH e i suoi fork
Quando il conto alla rovescia per la fusione di Ethereum si è avvicinato allo zero, molti hanno iniziato a parlare di una biforcazione poiché, come ha detto il miner di ETC Sebastian Nill, “la possibilità di una biforcazione è sempre stata presente”. Le persone preferiranno sempre poter minare Ether piuttosto che doverlo acquistare”. In realtà, ci sono stati due fork di Ethereum: EthereumPOW (ETHW) e EthereumFair (ETHF). Aggiungendo Ethereum Classic (ETC), che ha sei anni, abbiamo tre fork, sebbene Ethereum Classic (ETC) abbia un proprio ecosistema fiorente di dApp e sia ancora tra le prime 30 criptovalute per market cap. Ecco un confronto tra i profitti dei quattro token (ETH, ETC, ETHW e ETHF) su base trimestrale.
In generale, ETC è andato bene quando il mercato era in positivo/non troppo negativo (Q1 e Q3), mentre ETH è stato sicuramente protagonista nei momenti difficili. Hanno invece cavalcato l’hype nei primi giorni dopo l’aggiornamento di Ethereum, ETHW e ETHF, ma non sono riusciti a mantenere una posizione forte nemmeno fino alla fine di settembre. ETHW ha perso il 77% dopo 38 giorni di trading, mentre ETHF è andato anche peggio, con il -89% dopo 16 giorni di trading. Come è successo?
Gli utenti di EthereumPOW hanno segnalato problemi di accesso lo stesso giorno in cui il progetto è stato lanciato, poi rivelatisi il risultato di un attacco su questo fork. Piani futuri poco chiari, un meme whitepaper senza alcun contenuto utile e un repo Github (spazio dove gli sviluppatori possono collaborare da remoto) inattivo, non sono la ricetta ideale per un investimento brillante. EthereumFair non ha nemmeno un whitepaper e il suo ecosistema è ancora meno florido di quello di EthereumPOW.
Inoltre, i dati di 2miners.com mostrano che l’hash power di ETHW e ETHF insieme costituiscono meno del 20% dell’hash rate di ETC. L’hash rate misura la potenza di calcolo utilizzata su una rete PoW ed è quindi un indicatore della salute, della sicurezza e della difficoltà di una blockchain. Al suo apice, Ethereum OG ha raggiunto una hash rate di 1.126,67 TH/s, pari a quasi 10 volte quella di ETC, 70 volte quella di ETHW e 300 volte quella di ETHF. Hanno ancora molta strada da fare per raggiungere il livello di ETC, per non parlare di Ethereum.
ETH e BTC
Che dire sulla competizione tra le due maggiori criptovalute? Di seguito sono riportate le correlazioni rolling tra i prezzi di ETH e BTC per l’anno 2022 (fino al 20 dicembre). La correlazione rolling ci permette di vedere le variazioni della correlazione nel tempo. Qui possiamo dare uno sguardo indietro a 7, 30 e 90 giorni. Nel breve periodo (una settimana), la correlazione tra il prezzo di ETH e BTC è stata molto meno affidabile; la correlazione a 7 giorni è scesa sotto allo 0,25 a gennaio e diverse volte ha toccato valori inferiori allo 0,75, a causa di aggiornamenti, ritardi di Difficulty Bomb e altre notizie relative all’ecosistema. Si osserva una tendenza più coerente nella finestra dei 30 giorni: i prezzi di ETH e BTC si sono mossi più facilmente in tandem (circa l’80-90% delle volte) su base mensile.
Anche se i periodi più lunghi mostrano un migliore riflesso tra i prezzi dei due asset (eliminando i rumori), entrambe le monete hanno chiuso l’anno perdendo due terzi del loro valore dopo i crolli di maggio e novembre. Bitcoin ha resistito un po’ meglio, con un rendimento del -65% contro il -68% di Ethereum.
L’adozione di ETH
Il 2022 non è stato per niente un anno positivo per Ethereum in termini di attività del portafoglio:
• Indirizzi attivi: In media, il numero di indirizzi Ethereum attivi quotidianamente è stato di 490.648 nel 2022 contro i 538.163 del 2021 (-8,83%).
• Indirizzi unici: Il divario tra l’aumento medio giornaliero di quest’anno rispetto a quello passato è maggiore (-32,31%), precipitando dai 142.517 del 2021 ai 96.472 del 2022.
• Bonus 1: La media del valore delle transazioni di Ethereum nel 2022 è di $585.534 contro i $1.080.340 del 2021 (-45.80%). I calcoli sono basati sui dati del 20 dicembre 2022 di Blockchair.
• Bonus 2: Le ricerche totali di Ethereum e ETH nel 2022 sono state 3.677, in calo del 23% rispetto alle 4.806 del 2021. I calcoli sono basati sui dati del 20 dicembre 2022 di Google Trends.
Il fatto è che il Merge di Ethereum ha dato ai protocolli basati sul progetto una spinta ai suoi ricavi e al contempo ha contribuito a una riduzione dei costi. Di seguito sono riportati i guadagni cumulativi delle blockchain degli ultimi 180 e 90 giorni (al 20 dicembre 2022). Il cambiamento più importante è che Ethereum è passato dal secondo peggior risultato prima della fusione al miglior risultato dopo la fusione, con $15,5 milioni di guadagni cumulativi a 90 giorni.
Fonte: Token Terminal
Come nel caso di ETH ed ETC, Ethereum potrebbe non essere il token maggiormente in positivo quando i mercati sono in verde, ma vedrà versare meno sangue dei cosiddetti “Ethereum killer” nei periodi ribassisti. Le sei monete selezionate sono i token nativi Layer 1 con il più alto Valore totale bloccato (TVL) al 20 dicembre, secondo DefiLlama. Il TVL del solo Ethereum ($13.531.736.320) è stato del 43% superiore al TVL aggregato degli altri cinque ($9.468.263.680).
Inoltre, potremmo osare dire che la popolarità di Ethereum sia destinata ad aumentare in modo esponenziale, dato che chi non si è ancora avvicinato alle criptovalute potrà presto acquistare, vendere e conservare Ethereum direttamente sul proprio conto Paypal, grazie al nuovo accordo di partnership tra MetaMask e il gigante dei pagamenti digitali. Gli utenti di MetaMask dispongono già di un pratico servizio on-ramp che consente loro di pagare gli acquisti di criptovalute tramite carte di debito, carte di credito Visa, MasterCard e Apple Pay.
Liquid Staking Derivative di Ethereum
Una delle parole d’ordine per il 2023 sarà: Liquid Staking Derivative (LSD). Una forma di derivati, il cui valore deriva quindi da un altro asset. Gli LSD consentono agli utenti della DeFi di fare staking dei propri asset su una piattaforma per ottenere rendimenti e allo stesso tempo usufruire delle funzioni dei token in staking.
Per semplificare la comprensione, diciamo che hai un ETH che vuoi mettere in staking sulla Beacon Chain. Supponiamo che vai su Lido, deleghi il tuo ETH alla pool corrispondente e ricevi stETH come ricompensa sul tuo ETH originale. Queste ricompense una volta erano illiquide e non avevano quasi nessuna utilità, se non quella di riscattare ETH. stETH e altri LSD, invece, possono essere utilizzati come collaterali su Aave per prestiti, yield farming (pool di ETH/stETH) su Curve e molto altro ancora. In questo modo, possiamo mettere in atto due schemi di generazione di reddito contemporaneamente: attraverso lo staking e le attività della DeFi.
Il Merge di Ethereum porta con sé la prosperità del liquid staking nei mercati, perché non tutti vogliono essere un validatore solitario con 32 ETH bloccati sulla Beacon Chain. Lido offre una delle prime opzioni di staking in pool con stETH ed è infatti diventato il più grande validatore della Beacon Chain, dominando il mercato con quasi il 67%. Nel caso dei liquid staking derivative di ETH, ogni token è ancorato a ETH con un rapporto di 1:1.
Fonte: Analisi dei Dati di Dune
Nella Top 3 ci sono anche Coinbase e Rocket Pool, quindi due entità decentralizzate e un exchange. cbETH (le posizioni ETH in liquid staking tokenizzate di Coinbase) è emerso solo dopo la conferma del programma del Merge da parte di Ethereum Foundation il 25 agosto.
Capita di vedere titoli come “stETH perde il peg” e ci domandiamo se il peg abbia alcuna importanza. Le LSD presentano una certa somiglianza con i wrapped asset (versione tokenizzata di un’altra criptovaluta), in quanto gli utenti e gli holder ripongono la loro fiducia nell’integrità di chi li emette. In qualità di validatori, gli emittenti di LSD possono essere eliminati, ad esempio a causa di una penalizzazione se non riescono a mantenere le loro responsabilità di validazione con un comportamento corretto. I validatori possono perdere il diritto di staking su Ethereum a seguito dell’eliminazione e, per questo motivo, non essere più in grado di riscattare gli LSD. A parte questo, la perdita del peg da parte degli LSD esporrà i beneficiari dei prestiti DeFi a un rischio di liquidazione molto elevato, in quanto il prestito non è più considerato garantito. In questo caso, gli LSD saranno venduti automaticamente e potrai dire addio ai tuoi ETH in staking.
D’altro canto, se gli LSD vengono scambiati costantemente a un prezzo maggiorato rispetto a ETH, la pool non disporrà di ETH sufficienti per rimborsare gli staker, soprattutto se una grande quantità di LSD deve essere riscattata nello stesso momento.
stETH ha vissuto un prolungato periodo di sconti da maggio a settembre in conseguenza al crollo di Terra (LUNA), seguito a quello della società di prestito di criptovalute Celsius. Dopo il completamento del Merge, ha recuperato il suo peg. cbETH è scambiato quasi sempre a prezzo scontato, a volte fino all’8,38%, anche se questo non dovrebbe rappresentare un problema per i suoi holder, che sono più di natura centralizzata e non si preoccupano molto delle attività on-chain. All’inizio del 2022, il valore di rETH (emesso da Rocket Pool) è sceso del 10%, ma ha registrato una crescita indisturbata verso la seconda metà dell’anno.
Se ci concentriamo sull’ultimo trimestre, possiamo notare che stETH pare essere il più stabile, mentre i suoi due colleghi sembrano allontanarsi l’uno dall’altro con il passare del tempo. Questa stabilità è talmente impressionante che fare staking su Lido sembrerebbe la scelta migliore, giusto? Ripensaci un attimo. Con il dominio di Lido sulla Beacon Chain, che ha raggiunto il 67%, possiamo aspettarci che Ethereum sia decentralizzato? Abuso e censura sono tra le problematiche discusse dai ricercatori dell’Ethereum Foundation.
Gli LSD con rendimento sono una gradevole aggiunta all’ecosistema di prodotti complessi e derivati e si prevede che saranno soggetti a una crescita ancora più rapida nel 2023.
Considerazioni Finali
L’hype della PoS si è esaurito. Uno dei fattori negativi di questo cambiamento è la definizione stessa di ETH: si tratta di un bene? Di un titolo? Il presidente della Securities and Exchange Commission (SEC), Gary Gensler ha accennato al fatto che dopo il Merge ETH PoS avrebbe potuto trasformarsi in un titolo. La Commodity Futures Trading Commission (CFTC) ritiene ancora che ETH abbia la qualità e le caratteristiche di un bene, per ora, ma la SEC e persino la senatrice Cynthia Lummis, sostenitrice dichiarata delle criptovalute, hanno fatto riferimento a ETH come a un titolo, quindi sembrerebbe che sia in arrivo un maggiore controllo normativo.
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