Integrazione di mondi: il trend di sviluppo delle applicazioni Web3 nel Web2
Questo articolo fornisce una panoramica di base del Web3 e dei suoi principi, presenta gli ostacoli della sua integrazione nell'infrastruttura esistente, introduce alcune importanti iniziative per fonderlo con il Web2 e propone alcuni suggerimenti per il futuro.
TL;DR
- Dalla sua nascita, Internet ha ormai fatto molta strada, passando dalle pagine web statiche del Web1, alle esperienze dinamiche e alle interazioni nei social media con l'avvento del Web2. Ora, il Web3 sta travolgendo il mondo digitale con una nuova ondata di innovazioni.
- I principi su cui si basa il Web3 sono la decentralizzazione, la sicurezza e la privacy, che promettono di rimodellare il modo in cui interagiamo e operiamo online.
L'ascesa del Web3 e i suoi principi fondamentali
Il cuore del Web3 è formato da tre principi fondamentali, che ne definiscono la filosofia e lo differenziano dai suoi predecessori. Il primo, la decentralizzazione, è la sua colonna portante. Questo principio immagina un’architettura di rete dove il controllo è distribuito tra i suoi partecipanti, invece che in mano ad autorità centralizzate. Lo spostamento verso la decentralizzazione è alimentato dal desiderio per una maggiore trasparenza, una resistenza alla censura e una minore dipendenza da aziende intermediarie.
La sicurezza è un altro punto cardine del Web3. Nel corso degli anni, numerosi incidenti riguardanti le violazioni dei dati e l’hacking hanno esposto la vulnerabilità delle piattaforme centralizzate, sollevando dubbi sulla sicurezza delle informazioni dei loro utenti. Il Web3 vuole ridurre questi rischi sfruttando le tecnologie decentralizzate, come la blockchain, che forniscono un livello di sicurezza superiore attraverso l’uso di algoritmi crittografici e meccanismi di consenso equamente distribuiti, garantendo così la sicurezza e la riservatezza delle interazioni online.
Inoltre, il Web3 pone una forte enfasi sulla privacy. Man mano che il mondo diventa più interconnesso e le persone trascorrono sempre più tempo online, è aumentata anche la quantità dei dati che i governi e i giganti della tecnologia possono acquisire per scopi di sorveglianza. Le recenti notizie sui programmi di controllo dei social media condotti dal governo statunitense hanno sollevato serie preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza degli utenti di internet. Queste rivelazioni hanno evidenziato che la comunicazione e l’archiviazione dei dati online hanno bisogno di un approccio più decentralizzato, incentrato sulla privacy; il Web3 affronta proprio questo aspetto, donando agli utenti un controllo maggiore sui dati e consentendogli di scegliere chi può accedere alle loro informazioni. Tecnologie e protocolli per una migliore tutela della privacy sono già in fase di sviluppo, permettendo agli utenti di mantenere l’anonimato, proteggendo così la loro identità digitale.
Gli ostacoli dell'integrazione del Web3
Integrare il Web3 nei sistemi Web2 esistenti è una sfida stimolante, ma anche complessa. Sebbene la sua integrazione presenti vantaggi considerevoli, per sfruttare appieno il suo potenziale esistono degli ostacoli da superare.
Una delle sfide principali riguarda l’educazione e il riadattamento degli utenti. Passare dal Web2 al Web3 prevede l’abbandono di un ambiente a cui sono ormai abituati, e la successiva comprensione di concetti nuovi, complicati ed estremamente tecnici come le reti decentralizzate, la blockchain e i portafogli digitali. Educare gli utenti sui benefici e sulle funzionalità di questa nuova tecnologia è un passo fondamentale per la sua adozione in larga scala. Tuttavia, questo è un cammino impervio, anche a causa dei media tradizionali, che per lo più si concentrano sui suoi aspetti negativi, invece di discutere apertamente del suo potenziale e dei vantaggi che può portare. Inoltre, per un’esperienza d’uso ottimale, è importante sviluppare delle interfacce intuitive, colmando il divario tra questi complessi sistemi decentralizzati e le abitudini dell’utente medio.
Un’altra grande sfida dell’integrazione del Web3 sta nel raggiungere una scalabilità adeguata, mantenendo prestazioni elevate. Le reti blockchain, la spina dorsale del Web3, presentano limitazioni nella capacità effettiva e nella latenza delle loro transazioni. Con l'aumento degli utenti e delle applicazioni, la scalabilità diventa un fattore critico. Per affrontare queste sfide e garantire un’esperienza utente ottimale, soluzioni come protocolli di Layer-2, sidechain e lo sharding sono in fase di studio.
Inoltre, la natura decentralizzata e il potenziale impatto sui sistemi finanziari e sociali tradizionali sollevano delle considerazioni di carattere normativo e legale sulla sua integrazione. Il Web3, grazie alla sua natura decentralizzata, ha il potenziale di togliere il controllo dalle mani delle istituzioni, sconvolgendo così l’infrastruttura attuale; per questo, i governi e gli enti normativi stanno cercando dei modi per gestire e regolamentare questa tecnologia in via di sviluppo.
Esempi concreti dell’integrazione del Web3 con il Web2
Mentre l'uso del Web3 continua a crescere, sorgono anche nuovi esempi concreti della sua integrazione nelle applicazioni del Web2. Questi dimostrano il potenziale e la praticità ottenuti dall’unione dei principi del Web3 con l’esistente infrastruttura del Web2. Vediamo alcuni dei casi più importanti.
Il browser Brave e il Basic Attention Token (BAT)
Il browser Brave è uno dei primi esempi di integrazione tra Web3 e Web2, e uno dei più notevoli. Brave è un browser web incentrato sulla privacy, che integra i principi del Web3 per migliorare l’esperienza di navigazione. Incorpora il Basic Attention Token (BAT), un utility token sviluppato su Ethereum per garantire che le pubblicità digitali siano più trasparenti e adeguate. Gli utenti possono guadagnare token BAT visualizzando degli annunci che rispettano la loro privacy, e regalarli per premiare i contenuti che più apprezzano. Questa integrazione fornisce un maggiore controllo sulla privacy online, permettendo al tempo stesso che i creatori di contenuti siano adeguatamente ricompensati.
Twitter e il boom dell'integrazione con il Web3 dopo l'acquisizione di Musk
Dopo l'acquisizione, Musk ha deciso di trasformare Twitter in una "super app", offrendo agli utenti un'ampia gamma di servizi, tra cui possiamo distaccare quelli bancari, di messaggistica, di viaggio. Nel marzo del 2023, durante una conferenza per gli investitori organizzata da Morgan Stanley, Musk ha affermato che Twitter potrebbe diventare “la più grande istituzione finanziaria del mondo”. La partnership con eToro iniziata nell’aprile del 2023 è un importante passo verso l’espansione di Twitter nel settore finanziario, seguendo la volontà di Musk. Grazie a questo accordo, eToro può offrire servizi per il trading di criptovalute e di altri asset in maniera più diretta. Cercando tag come $BTC, gli utenti della rete sociale ricevono i prezzi in tempo reale dell’asset in questione, e vengono reindirizzati alla piattaforma di eToro.
Anche se l’integrazione di eToro rimane alquanto limitata, da quando Musk è al comando Twitter ha aperto la propria piattaforma a vari sviluppatori esterni, permettendogli di avviare le loro dApp sulla piattaforma di social media.
Mask Network, una piattaforma che ha l’obiettivo di collegare il Web3 con il Web2, ha introdotto il concetto di Initial Twitter Offering (ITO). L'ITO funziona con lo stesso meccanismo di un Initial DEX Offering (IDO), ma consente a qualsiasi utente di Twitter di acquistare i token senza uscire dalla rete sociale. Possono persino comprare dei token utilizzando alcune delle criptovalute più popolari, come USDT, DAI, USDC, BUSD ed ETH, tra altre opzioni. ITO sfrutta la base di utenti e l’intuitività di Twitter per fornire un punto d’ingresso altamente accessibile al mondo del Web3 e della finanza decentralizzata.
Oltre ad ITO, Mask Network offre delle funzioni che permettono di fare il trading di criptovalute direttamente su Twitter. Per le operazioni, si possono utilizzare alcuni dei maggiori DEX esistenti, come UniSwap, SushiSwap, 0x, PancakeSwap e QuickSwap, per citarne alcuni. Per iniziare uno swap, basta passare con il mouse sul ticker, digitarlo nella barra di ricerca, o andare sul menu a sinistra. Una volta entrato nell’interfaccia di swap, l’utente può scegliere il token e il DEX che preferisce, inserire l’importo e connettere un portafoglio per completare l’operazione. Questa integrazione permette agli utenti di Twitter di fare trading di criptovalute senza problemi, il tutto all’interno della piattaforma stessa, abbattendo con successo le frontiere tra il Web2 e il Web3.
Inoltre, esiste una funzione che permette agli utenti di utilizzare i dati on-chain per verificare la titolarità della NFT usata come avatar, che aggiunge un livello di sicurezza e fiducia allo spazio del Web3. Per utilizzare questa funzione, devono semplicemente collegare il proprio portafoglio, selezionare la NFT come avatar, ritagliarla se necessario, e salvare le modifiche. Una volta confermata la modifica, un banner avviserà l’utente che la titolarità della NFT è stata verificata attraverso i dati on-chain. Questa integrazione mostra che il Web3 ha il potenziale per migliorare l’esperienza utente e fornire identità digitali verificabili all’interno di piattaforme Web2.
Web3Auth e Web3 Social Login
Una delle prime sfide affrontate dai nuovi utenti del Web3 è il complesso processo per la configurazione di un portafoglio di criptovalute, e il bisogno di conservare in modo sicuro le seed phrase. Web3Auth affronta questo problema integrando il login del Web3 ai metodi di accesso tradizionali, come il login nei social media. Gli utenti possono utilizzare gli account di reti sociali come Google, Facebook o Twitter per creare e proteggere i propri portafogli di criptovalute, eliminando il bisogno di conoscere i loro dettagli tecnici e di gestire le loro informazioni separatamente. Una volta creato questo portafoglio integrato ai social media, i dispositivi dell’utente e altri fattori esterni condivideranno la gestione delle coppie di chiavi generate, che sono divise in più frammenti. Per utilizzarlo, l’utente deve provare di essere in possesso di almeno due di questi frammenti, funzionando in modo analogo all’ormai nota autenticazione a due fattori (2FA). Il sistema fornisce delle opzioni per il recupero delle chiavi, non dipende da una piattaforma specifica ed è resistente alla censura. Il Social Login introduce agevolmente il Web3 a nuovi utenti.
Cosa riserva il futuro
Il collegamento tra Web2 e Web3 è estremamente promettente. Con la continua evoluzione della tecnologia, possiamo prevedere un futuro in cui i confini tra applicazioni centralizzate e decentralizzate sono sempre più sottili. Una perfetta integrazione delle funzionalità del Web3 nelle piattaforme del Web2 non solo darà più potere agli utenti, ma migliorerà la sicurezza, proteggerà la privacy e aprirà nuove opportunità all’innovazione.
Tuttavia, la realizzazione di questo futuro richiede uno sforzo collettivo. La ricerca e lo sviluppo continui, la collaborazione tra i progetti blockchain, e le partnership con le piattaforme Web2 guideranno l'evoluzione del Web3. Per creare le basi di un ecosistema Internet più decentralizzato, inclusivo e in mano all’utenza, dobbiamo innanzitutto affrontare i problemi di scalabilità, migliorare l’interoperabilità e adattare i quadri normativi, promuovendo al contempo l’educazione e la comprensione verso questa nuova tecnologia.
Mentre navighiamo tra le sfide e le opportunità dell’unione tra Web2 e Web3, è essenziale rispettare i principi di decentralizzazione, privacy, sicurezza e responsabilizzazione degli utenti. Adottando questi valori, possiamo costruire un futuro in cui le tecnologie decentralizzate formano la base di una società più giusta ed equa, dove una persona ha il completo controllo sulla sua vita digitale e può fidarsi delle interazioni virtuali senza riserve.
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