Quello che dovresti sapere sul “Merge” di Ethereum
Il Merge di Ethereum è ormai una realtà consolidata. Vediamo dunque come siamo arrivati a questo attesissimo aggiornamento della blockchain di Ethereum.
Che cos’è il Merge di Ethereum e perché è avvenuto?
Fin dalle origini di Ethereum, Vitalik ha sostenuto che il protocollo fosse una versione provvisoria e che prima o poi ci sarebbe stata una versione 2.0, che è stata sviluppata fin dalle prime fasi. Tuttavia, abbiamo realmente iniziato a veder nascere la versione di Ethereum 2.0 con la comparsa della Beacon Chain alla fine del 2020. La Beacon Chain è la blockchain che ha affiancato Ethereum durante la transizione al meccanismo Proof-Of-Stake. A partire dalla fine del 2020, è stato possibile inviare 32 ETH all’interno di uno smart-contract per diventare validatori della rete ETH nella sua versione PoS. Questa Beacon Chain opera oggi in parallelo alla blockchain principale di Ethereum, che veniva utilizzata nella versione PoW per proteggere la rete.
Con il Merge, la Beacon Chain è diventata la responsabile della convalida dei blocchi della rete ETH, consentendo di passare al meccanismo Proof-of-Stake. Il Merge ha segnato un grande passo avanti verso la versione di ETH 2.0 poiché ha decretato la fine del protocollo originale Proof-of-Work.
Quando è avvenuto il Merge di Ethereum?
È avvenuto il 15 settembre 2022. I primi segnali ufficiosi si erano visti sui canali social e con gli interventi di alcuni influencer della Ethereum Foundation. Diversi mesi prima del Merge, Tim Beiko, uno dei principali sviluppatori di ETH, si era congratulato con Uniswap per aver lavorato allo sviluppo della versione Kintsugi (una testnet). Anche Danny Ryan aveva twittato “Yes, it’s happening, Yes it’s soon” (“Sì, sta accadendo, Sì, accadrà presto”). Poi Joe Lubin, uno dei co-fondatori di Ethereum, all’inizio del 2022 disse: ETH 2.0 arriverà nel corso del secondo trimestre del 2022 (quindi molto presto) o, nella peggiore delle ipotesi, l’arrivo potrebbe essere ritardato al terzo trimestre del 2022. Ciò significa che ETH 2.0 avrebbe fatto la sua comparsa nel giro di 3 o al massimo 6 mesi.
Cosa succede agli ETH che sono stati messi in staking all’interno dello smart-contract della Beacon Chain?
Grazie a una serie di aggiornamenti successivi al Merge, gli utenti hanno potuto svincolare (procedere all’unstaking) degli ETH bloccati nello staking dalla fine del 2020. I primi staker avevano infatti bloccato i propri ETH alla fine del 2020, un periodo in cui il valore di ETH era inferiore a $1.000. In questo modo hanno potuto generare potenziali profitti nell’attesa di incassare la somma messa in staking.
Il tutto senza contare la malizia di Vitalik, il fondatore di Ethereum, che aveva pianificato e messo in piedi un meccanismo per evitare una forte pressione di vendita. Ecco un link a un articolo che ne riassume l’idea. Solo 4 validatori avrebbero potuto procedere all’unstaking dei loro 32 ETH ogni 6,4 minuti (per ogni epoca). Si trattava di circa 900 validatori al giorno. In media, ciò significa che ogni giorno potevano venire svincolati circa 28.800 ETH. Oggi il volume di trading di ETH è di circa $6,1 miliardi scambiati su base giornaliera e l’offerta circolante è di 120.208.182 ETH. L’aggiornamento Shapella del 12 aprile ha permesso agli utenti della community di Ethereum di prelevare le monete messe precedentemente in staking. Nella prima settimana dall’aggiornamento stati prelevati 1 milione di ETH. Ora si è arrivati invece al punto in cui le monete messe in staking superano quelle prelevate. Non tutti i validatori vogliono vendere il 100% degli ETH in loro possesso. Questo è un elemento positivo, perché evita che ci siano solo “uscite” e nessun “ingresso”. Prima dell’aggiornamento, molte entità non prendevano parte al processo di validazione proprio per timore del periodo di blocco. Non si volevano assumere il rischio di fare staking senza la possibilità di fare unstaking. Ora tutti o parte dei miner che effettuano il mining di ETH tramite PoS possono anche partecipare alla convalida tramite staking.
La difficulty bomb (bomba di difficoltà) è una caratteristica di Ethereum che ha lo scopo di rendere più difficile l’attività di estrazione di nuovi Ether sulla blockchain PoW, incoraggiando così i miner a passare al nuovo meccanismo di consenso PoS. Gli sviluppatori hanno dovuto posticipare la difficulty bomb prima di completare il Merge per aumentare notevolmente la difficoltà di mining di ETH.
Gli sviluppatori di Ethereum hanno eseguito vari test per garantire che l’aggiornamento avvenisse senza problemi. L’ultimo test ha avuto luogo l’8 giugno con la fusione della testnet Ropsten e della nuova blockchain Proof-of-Stake.
Il passaggio di Ethereum al nuovo algoritmo di consenso è stato un compito tecnicamente complesso. Specialmente per una rete che gestisce un volume così elevato di transazioni, soggetta anche alla crescente concorrenza da parte di altre blockchain definite “killer di Ethereum”, come Solana o Avalanche. In poche parole, non c’era spazio neanche per il minimo errore.
Conclusione:
Cosa ha significato tutto ciò per gli investitori in criptovalute?
A seguito del Merge, in molti hanno voluto vendere ETH. L’operazione, tuttavia, ha anche attratto nuovi potenziali partecipanti. Prima del Merge, la ricompensa per lo staking nella versione ETH 2.0 si aggirava tra il 4,5 e il 5,1% di interesse annuo. Una volta divenuto effettivo, i validatori possono non solo generare un reddito dall’inflazione di ETH come ricompensa, ma anche guadagnare una commissione. Ciò significa che ottengono un rendimento potenzialmente superiore a quello precedente.
Dopo il Merge ci si aspettava che ETH divenisse un asset dotato di inflazione negativa. Precedentemente, aveva un’inflazione del 4,1%. Con il “London Hard Fork” dell’agosto 2021, che ha comportato un burn di ETH, l’inflazione era dell’1,4%.
Nel post-Merge ci si aspettava un’inflazione significativamente più bassa. Si suppone che Ethereum acquisisca valore dopo il Merge, quando sappiamo che il carattere deflazionistico è il principale punto di forza del BTC. I Layer 2 hanno funzionato da bridge fino al Merge, e continuano a essere utili anche dopo lo sviluppo della nuova versione di ETH.
In conclusione, ETH mira quindi ad essere sempre più utilizzato.
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